CASTELLO D'ARIAN
LAGO DI S. AGOSTINO

IL CASTELLO D'ARIAN. 

Le poche rovine rimaste si trovano sul lato occidentale del Laghetto di S. Agostino su un colle a quota  535 metri fra il Poggio Pianale e il Poggio Cerei. Storicamente non si sa niente su questo castello. Studiosi di cose valsesiane in passato hanno avanzato alcune ipotesi. Partendo dal nome hanno sostenuto trattarsi di un insediamento di Ariani nel 1300. Altri hanno considerato questa ipotesi talmente assurda da non meritare di essere presa in considerazione. Sotto alle rovine, sulla sponda del lago, è visibile un pozzo che serviva come rifornimento d'acqua per  il castello.
Notizie storiche più dettagliate nel sito:
http://www.comunevarallo.com/arian.htm

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IL LAGO.  

Il Laghetto di S. Agostino è situato in Valsesia fra gli abitati di Rocca Pietra a nord e Quarona a sud.  La sua ubicazione è sul fondo di un lungo e stretto valloncello, con andamento parallelo al Fiume Sesia, delimitato a ovest  dalla lunga cresta  Poggio Roncacci - Poggio Pianale e ad est dal poderoso fianco del Monte Carrue. Il laghetto e lungo 500 metri, largo 100, profondo da 3 a 6 metri. In periodi di siccità si divide in due parti. La parte meridionale, quella più piccola, a volte si asciuga completamente. È alimentato dalle acque piovane e da due modeste sorgenti, una a nord a quota 510 metri, l'altra sul suo lato sud orientale a quota  490 metri, la stessa quota delle acque del lago. Il lago è riserva demaniale di pesca. Nelle sue acque abbondano due specie di sanguisughe. Inoltre in primavera vi confluiscono una miriade di rospi per la riproduzione. In questo periodo l'accesso al lago è vietato. A detta di chi conosce bene la zona nella stagione estiva vi è pericolo di vipere. Personalmente non ho mai avuto occasione di vederne una. La valletta nella quale si trova il lago, le sue acque immobili, l'insieme dell'ambiente danno un senso di completo isolamento dal resto del mondo, di grande tranquillità, ma anche di tristezza.
Notizie storiche più dettagliate nel sito
http://www.comunevarallo.com/sagostino.htm

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POGGIO PIANALE (619).

È  una cresta rocciosa molto affilata, i fianchi sono ripidissimi coperti da  sfasciumi e da bosco. Il Ravelli nella sua Guida della Valsesia lo definisce, a secondo i punti di vista: "Il Cervino di Rocca Pietra",  "Pelmo", "Pala di S. Martino". In effetti la sua salita è consigliabile solo ad escursionisti esperti. La sommità è raggiungibile in 20 minuti sia dal Castello d'Arian che dalla cappella di S. Agostino.

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SAAS D'LA BACEIA. 

In dialetto valsesiano baceia è un recipiente in legno piatto che serviva per scegliere le granaglie. La parte alta del sasso in questione è effettivamente piatta  per cui gli fu assegnato questo nome. Si presume che venisse usato per riti  sacri o profani.

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SAAS  DI  STRIJ.

Strij significa streghe. Il sasso si trova in una valletta stretta, completamente isolata, che incute un senso di timore in chi la percorre. Questa sensazione non poteva non far nascere la leggenda di streghe che, ogni Martedì di luna piena, si riunirebbero in questi luoghi per celebrare, sul sasso menzionato, i loro riti satanici.

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AVA CORNA. 

È una sorgente che sgorga ai piedi del Sasso delle Streghe. Ava in dialetto valsesiano significa acqua. Siccome la sorgente proviene dalle viscere della terra è in qualche modo collegata all'inferno, alle corna. Il nome può essere interpretato come acqua infernale, diabolica. L'ipotesi è che l'Ava Corna sia la risorgiva del Laghetto di S. Agostino. Non risulta siano state effettuate prove tecniche in merito. Un dubbio è lecito: la portata della sorgente è tale che il laghetto non riuscirebbe, da solo, a rifornirla per tutto l'anno senza prosciugarsi completamente. L'acqua della sorgente è interamente captata da un acquedotto locale.

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NOTE TECNICHE:

località di partenza: Rocca Pietra o Quarona in Valsesia

periodo consigliato:  autunno, inverno,  primavera, in assenza di foglie sulle piante

cartografia: IGM Foglio 30, Varallo, II N.O., scala 1:25.000

bibliografia: Valsesia e Monte Rosa di don Luigi Ravelli volume I, pagina 186, 188

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DESCRIZIONE DELLA GITA.

 

Accesso da Rocca Pietra.

Dal centro di Rocca Pietra  scendere lungo la provinciale per Quarona e Borgosesia. Di fronte al cimitero e all'accesso alla tangenziale, prendere una strada bitumata in direzione nord. Dopo 500 metri si incontra, sulla propria destra,  una fontana e l'inizio della mulattiera per il Laghetto di S. Agostino, segnata da un vistoso cartello turistico.

Nella zona non esiste un vero e proprio parcheggio, mettere la macchina dove si riesce. In 10 minuti di salita ai arriva ad un colle a quota 505 metri in prossimità della diroccata cappella di S. Agostino. Scendere nel pianoro. Quasi subito lasciare la strada per Cavaglia e prendere   un   sentiero   in   direzione   sud.  In  leggera  discesa  si attraversano poderose mura, un rigagnolo di alimentazione del lago, si passa in prossimità del  Saas d'la Baceia e, in 20 minuti dal colle, si arriva alla testata nord del lago. Passare sulla sponda occidentale. Attraversare una colata di massi accatastati. Alla sua fine, adiacente alla riva del lago,  si incontra il pozzo di alimentazione idrica del sovrastante Castello d'Arian. Le sue rovine sono raggiungibili in 10 minuti lungo un sentiero stretto e tortuoso. Da questa posizione esistono due possibilità. L'escursionista esperto, ma veramente esperto, può rientrare alla cappella di S. Agostino scavalcando il Poggio Pianale. L'escursionista più tranquillo può prendere, verso sud, il sentiero per Quarona fino a  raggiungere la parte meridionale del lago. Il rientro può essere effettuato seguendo il sentiero della sponda orientale, completando in questo modo il periplo del lago.

Accesso da Quarona. 

Percorrendo la strada principale dell'abitato in direzione Varallo, verso la sua fine si incontra, sulla propria destra, la Via IV Novembre. Seguire questa strada  raggiungendo la frazione Vico. Da qui inizia uno sterrato pressoché pianeggiante che, in meno di 2 km.,  raggiunge una cava. Poco a monte è possibile parcheggiare la vettura. In direzione nord prendere un sentiero ben marcato ma ripido che, dopo aver superato  un tratto sassoso, conduce in 10 minuti di salita ad una stretta valletta  il cui fondo è  interamente occupato da grossi massi di frana. Si tratta del Saas di Strij. Dal più grande di questi sgorga la sorgente  denominata Ava Corna. Continuando nella salita si attraversa una colata di sassi e in altri 10 minuti si arriva alla testata meridionale del Laghetto di S. Agostino  collegandosi all'itinerario descritto da Rocca  Pietra.

 

 

 DIVISORIO BAR 062
 AGOSTINO ROCCAPIETRA
 DIVISORIO BAR 062
 AGOSTINO QUARONA

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