ARRAMPICARE IN ROCCIA

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Arrampicare in roccia è come rivivere: è come liberarsi dalle tare, dalle remore, dagli inquinamenti che contaminano la vita in pianura.
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Arrampicare in roccia è come uscire dal mondo, è come purificarsi per entrare in una nuova dimensione.
Una dimensione dove quello che si lascia non ha più valore: quello che conta è solo la verticalità della roccia, il vuoto, lo sconfinato cielo azzurro. La realtà è la propria vita affidata a nuovi elementi: gli appigli per le mani, gli appoggi per i piedi, la propria capacità nello sfruttarli.
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Arrampicare in roccia vuol dire essere liberi, liberi di ascendere verso l'alto. Le mani che accarezzano la roccia nella ricerca dell'appiglio. Un appiglio dopo l'altro innalzarsi sempre più su. Vedere l'orizzonte che si allarga fino a perdersi nell'infinito.
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Arrampicare in roccia: su sempre più su verso l'immensità. Le mani tagliate, sanguinanti per il continuo contatto con la roccia, ma arrampicare ancora.
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Arrampicare ancora fino ad inebriarsi di cielo e di roccia, fino ad una completa soddisfazione del proprio modo di essere alpinisti.
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Arrampicare fino a raggiungere la vetta: l'ambito premio alle proprie fatiche.
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Assaporare l'orizzonte delle montagne attorno perché la loro visione rimanga a lungo nel proprio animo e sia in ogni momento di conforto. Alzare le braccia verso l'alto per toccare con la punta delle dita l'azzurro del cielo.
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Arrampicare in roccia è tutto questo per chi sente  la montagna come la sente un montanaro.

 

 PREALPI BIELLESI ROVELLA-B

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